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The Roar At The Door

Raffaello Pareti, contrabbasso 
Francesco Bearzatti, sax ten e cl
Mauro Ottolini, tb e bombardino
Walter Paoli, batteria

Energia, vitalità, chiarezza di idee e un pizzico di ironia che non guasta: sono le caratteristiche principali del quartetto allestito per l’occasione dal contrabbassista toscano Raffaello Pareti. Le composizioni, tutte a firma del leader, rivelano fonti ispirative differenti: l’Art Ensemble of Chicago più funky, il Paul Motian più lirico,
i Balcani, New Orleans, la musica circense e altro ancora. E ciò che più piace del gruppo, e di conseguenza del CD, è proprio la capacità di
esprimere una genuina musicalità a tutto campo. 
             Roberto Valentino, Strumenti Musicali marzo 2011

leggi la rassegna stampa...

Recensioni

...un quartetto spericolato, energetico e divertente..
     Paolo Carradori, Il giornale della musica,  Marzo 2011
               leggi l'articolo  per intero:  http://www.giornaledellamusica.it/rol/?id=3486 


  ..."Nove tracce che lasciano trapelare frasi così genuine da sembrare familiari,
per poi declamare le pulsioni metropolitane più irruente.
L'immediatezza melodica si coniuga con le armonie più articolate per raccontare le esperienze di una vita passata a suonare (e ad amare) il jazz.
Raffaello Pareti imbastisce un tessuto cangiante, ricamato con l'ironia che gli consente di ideare persino un De profundis per il ceto medio
con piglio scanzonato, sornione. Insomma, un'eloquente prova di vitalità per un album che saprà luccicare nella dimensione live".
                   Alessio Biancucci, Musica Jazz, Aprile 2011
leggi l'articolo  per intero:  http://www.musicajazz.it/reviews/593

...   "I due fiati, centro dell'attenzione del gruppo, sotto la guida di Pareti e la spinta propulsiva del suo contrabbasso
sono risultati perfettamente accoppiati:
 straordinariamente creativo Bearzatti, che ha confermato la forte espressività al tenore e la tagliente agilità al clarinetto; potente,
sempre positivamente sopra le righe al trombone, Ottolini ha stupito per la facilità di espressione alla tuba.
Gli assolo dei due, ma anche il modo in cui le composizioni davano loro
la possibilità di scambiarsi, hanno costruito in scena una musica vibrante e viva,
piena di tensione e ritmo ma tutt'altro che astratta.
Musica che è appena uscita su un disco omonimo per Artesuono, ma che certo dal vivo ha la sua dimensione migliore -
come ha apprezzato senza riserve il pubblico presente a Firenze".
                Neri Pollastri, All About Jazz, Aprile 2011
leggi l'articolo  per intero:  http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=6514

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